Marco Forti e il Reiki
Il mio interesse per il reiki risale alla prima metà degli anni novanta quando, in seguito a chiare sensazioni di flusso energetico più volte avvertite durante la pratica delle arti marziali, iniziai a leggere tutto quello che riuscivo a reperire sull’argomento “energia vitale” e sull’importanza che tale concetto ha nelle tradizioni orientali.
Nonostante l’attrazione verso la disciplina, alimentata dalla lettura dei primi libri sull’argomento, c’era però qualcosa che non mi convinceva e che mi tratteneva dall’intraprenderne la pratica.
In particolare mi riferisco all’enfasi posta su aspetti esoterici appartenenti a culture diverse da quella giapponese (che ritengo di conoscere relativamente bene vista la mia passione per la storia, la lingua e la cultura del Paese del Sol Levante) e all’atteggiamento da “guru” diffuso tra i vari insegnanti che avevo contattato in quel periodo.
Per circa dieci anni l’interesse per il Reiki è rimasto – ripresentandosi a tratti con diversa intensità, ma sempre su un piano prettamente teorico – fino a che, nel 2003, decisi di iniziare la pratica.
Lo feci nell’ambito di una nota associazione italiana, conseguendo il primo livello nel 2003 ed il secondo nel 2004. Nonostante l’amicizia e il rispetto per gli insegnanti che mi avevano formato ai primi due livelli, non condividevo l’approccio commerciale, la modifica del numero dei livelli e degli insegnamenti che detta associazione stava ponendo in essere in ambito nazionale e, per questo motivo, a fine 2004 decisi di uscirne e di iniziare un percorso di ricerca personale.
La decisione maturò dopo aver partecipato ad un incontro con una reiki master americana di passaggio in Italia, ospite dell’insegnante di un amico che mi invitò a quell’evento.
Dall’inizio dell’anno successivo (2005) continuai la mia formazione con insegnanti provenienti dal mondo più maturo del reiki anglosassone, ricevendo nell’aprile dello stesso anno il maestrato.
Da allora ho continuato e continuo la mia ricerca che mi ha portato a conoscere altri insegnanti con i quali ho avuto l’opportunità di scambiare esperienze, conoscenze e attivazioni, conseguendo nuovamente il grado Shinpiden (quello che in occidente conosciamo come “Reiki Master”) in diversi lignaggi, alcuni dei quali nella tradizione occidentale (Usui Shiki Ryoho), altri in quella giapponese (Usui Teate e Komyo Reiki) nonché ad approfondire altri sistemi evolutivi che fanno uso di trasmissione energetica (Seichim, Kundalini Reiki, Violet Flame Reiki, per citarne alcuni).
Nell’insegnamento ho deciso di trasmettere l’Usui Reiki Ryōhō, vale a dire il Reiki nella sua prospettiva “giapponese”, del tutto scevra da contaminazioni new age, proponendo sia l’aspetto legato al riequilibrio energetico attraverso i trattamenti, che quello incentrato sulla ricerca interiore e lo sviluppo personale.
I miei lignaggi
Immagino che qualcuno si stia chiedendo cos’è il lignaggio …
Il lignaggio è la linea di discendenza che evidenzia il legame tra l’insegnante di reiki e il fondatore della disciplina, Mikao Usui Sensei.
In alcuni ambienti del reiki (soprattutto di tradizione occidentale) si da una grande importanza al lignaggio, a volte sottolineando il fatto che più breve è il lignaggio (quindi meno nomi ci sono tra l’insegnante e Usui) migliore è la qualità dell’energia e la purezza degli insegnamenti ricevuti.
Chiaramente questa è una fesseria di dimensioni inenarrabili, perché la qualità dell’energia reiki resta assolutamente identica e non diminuisce ad ogni passaggio; riguardo poi alla “purezza” dell’insegnamento … beh, vi rimando alla pagina del sito della mia scuola sulla leggenda del reiki – che molti dei primi master continuano a ritenere vera – perché possiate trarne le vostre considerazioni.
Personalmente sono sempre stato profondamente allergico al concetto di “lignaggio”, mi ha sempre fatto venire in mente il pedigree dei migliori amici dell’uomo (forse perché ho sempre nutrito una predilezione per i bastardini privi di pedigree ma incredibilmente intelligenti, simpatici e affettuosi).
Ad ogni modo, visto che alcuni visitatori del sito e molti “colleghi” mi chiedono quale sia il mio lignaggio cerco di accontentarli … almeno parzialmente.
Sì, parzialmente, perché da quando ho ricevuto il livello shinpiden, presentandomi per quello che sento di essere, un ricercatore, ho avuto l’opportunità di scambiare attivazioni con un discreto numero di master e, sinceramente, la raccolta dei vari pedigree … ehm lignaggi, era (ed è) l’ultima delle mie preoccupazioni.
Per questo motivo, salvo il caso che non fossero loro a volermeli a tutti i costi consegnare, io non li ho mai chiesti.
I primi comunque sono qui (visto che alcuni sono decisamente intricati e complessi … ebbene sì, lo confesso, non sono tanto “puro” … li ho linkati in formato pdf):
USUI SHIKI RYOHO (lignaggio occidentale):
» scarica in formato pdf cliccando qui
USUI TEATE (stile giapponese):
» scarica in formato pdf cliccando qui
KOMYO REIKI (stile giapponese):
· Mikao Usui
· Chujiro Hayashi
· Chiyoko Yamaguchi
· Hyakuten Inamoto
· Chiara Grandi
· Maria Grazia Mauri
· Marco Forti
I miei lignaggi in altri sistemi olistici
Per completezza di informazione riporto – in ordine alfabetico per disciplina – i lignaggi ricevuti in altri sistemi di trasmissione energetica in cui ho ottenuto il maestrato (preciso che – a differenza delle scuole sopra elencate – quelli che seguono sono sistemi che utilizzano energie diverse dal Reiki di Usui):
ETHEREAL CRYSTALS:
· Ole Gabrielsen
· John Hicks:
· Stefan Kammerhofer
· Marco Forti
GOLD REIKI:
· Ole Gabrielsen
· John Hicks:
· Stefan Kammerhofer
· Marco Forti
KUNDALINI REIKI:
1. lignaggio da Jens Søeborg:
· Ole Gabrielsen
· Jens Søeborg
· Marco Forti
2. lignaggio da Stefan Kammerhofer:
· Ole Gabrielsen
· John Hicks:
· Stefan Kammerhofer
· Marco Forti
SEICHIM:
· Patrick Scott Zeigler
· Tom Seaman
· Phoenix Summerfield
· Mary Shaw
· Christine Henderson
· Bruce Way
· Neal Lyster
· John Pickering
· Martin Lee
· Marco Forti
VIOLET FLAME REIKI:
· Ivy Moore
· Roger T. Hill
· Marco Forti